AFRICA/CIAD - A sorpresa il Ciad mette fine agli accordi di collaborazione militare con la Francia

venerdì, 29 novembre 2024


N’Djamena (Agenzia Fides) – “Una mossa ancora tutta da interpretare che ha comunque preso di sorpresa un po’ tutti” affermano all’Agenzia Fides fonti locali di N’Djamena, la capitale del Ciad, dopo l’annuncio che il governo locale intende porre fine al trattato militare con la Francia.
“Il governo della Repubblica del Ciad informa l’opinione pubblica nazionale e internazionale della decisione di mettere fine all’accordo di cooperazione di difesa firmato con la Repubblica francese rivisto il 5 settembre 2019” afferma il comunicato del Ministero degli Esteri ciadiano pubblicato ieri sera, 28 novembre. Una data simbolico visto che si tratta della Festa della proclamazione della Repubblica e a poche ore dalla visita in Ciad del Ministero degli Esteri francese Jean-Noël Barrot.
Una decisione “presa dopo un’attenta riflessione” che “segna una svolta storica” sottolinea il comunicato. Questo perché “dopo 66 anni dalla proclamazione della Repubblica del Ciad, è tempo che il Ciad affermi la propria sovranità piena e intera, e di ridefinire i suoi partner strategici secondo le priorità nazionali”. Al momento non si sa il destino delle truppe francesi, circa un migliaio di effettivi, stazionate nel Paese. “Il Ciad, in conformità con quanto previsto dall’accordo, si impegna a rispettare i termini previsti per la sua risoluzione, compreso il periodo di preavviso, e a collaborare con le autorità francesi per assicurare una transizione armoniosa” precisa il governo di N’Djamena.
Le autorità ciadiane infine assicurano di volere continuare a intrattenere “relazioni costruttive con la Francia in altri campi di interesse comune”. Una formulazione che sembra escludere (o quanto meno fortemente ridurre) il settore della difesa che finora era il cardine della relazione tra N’Djamena e Parigi.
Il Ciad era l’ultimo bastione della presenza militare francese nell’Africa saheliana dopo che i militari francesi erano stati cacciati dalle giunte militari di Mali, Burkina Faso e Niger. Il governo di N’Djamena, che ha ottenuto l’appoggio dei militari francesi per respingere le offensive ribelli nel 2008 e nel 2019, ha avviato contatti a livello di questioni di difesa con altre potenze, come Turchia, Emirati Arabi Uniti e Russia. Anche gli Stati Uniti hanno da tempo importanti relazioni militari con il Ciad. Il governo ungherese ha inoltre intenzione di inviare almeno 200 soldati per aiutare il Ciad a controllare le sue frontiere.
Nelle stesse ore dell’annuncio ciadiano, il Presidente del Senegal (uno dei pilastri della presenza militare francese nell’Africa occidentale), Bassirou Diomaye Faye, dichiarava all’Agence France Press, che la presenza di basi militari francesi sul territorio del suo Paese, è incompatibile con la sovranità nazionale.
(L.M.) (Agenzia Fides 29/11/2024)


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