AFRICA/KENYA - "Insieme, possiamo lavorare per porre fine alla violenza di genere e al femminicidio nella nostra società”: il monito della Chiesa locale contro il dilagare del fenomeno

sabato, 30 novembre 2024

Nairobi (Agenzia Fides) – “Negli ultimi mesi, il Kenya ha assistito a una preoccupante escalation di femminicidi, donne che hanno perso la vita in omicidi raccapriccianti e in circostanze poco chiare". Lo denuncia Simon Peter Kamomoe, uno dei due vescovi ausiliari dell'arcidiocesi di Nairobi, sottolineando che "tali atti non sono solo una grave violazione dei diritti umani, ma anche una tendenza preoccupante che merita urgente attenzione".

“Condanniamo il crescente numero di donne uccise, che ha causato grande costernazione, rabbia e disgusto”, fa eco Maurice Muhatia, presidente della Conferenza episcopale del Kenya, denunciando la crescente ondata di violenza.

In Kenya i femminicidi sono un'emergenza nazionale di fronte alla quale la Chiesa non rimane in silenzio. "La nostra società è giudicata dal modo in cui tratta i suoi membri più vulnerabili. Le nostre sorelle e madri, che sono tra le più vulnerabili, hanno bisogno della nostra protezione e meritano di sentirsi al sicuro piuttosto che vivere nella paura per le loro vite", ha detto il vescovo Kamomoe. "Sosteniamo il governo nei suoi sforzi per affrontare questa minaccia, e come arcidiocesi di Nairobi, in collaborazione con il State Department for Gender and Affirmative Action, invitiamo tutti i cristiani e le persone di buona volontà ad agire come custodi delle nostre sorelle".

“La tutela e protezione riflette i nostri valori cristiani di amore e rispetto reciproco” conclude Kamomoe che ha esortato la popolazione “a segnalare alla polizia qualsiasi circostanza sospetta e a consigliare ai nostri figli di stare lontani dagli estranei. Insieme, possiamo lavorare per porre fine alla violenza di genere e al femminicidio nella nostra società”.

Il messaggio dei vescovi segue quello del capo dello Stato sulla campagna lanciata contro il femminicidio nel paese.

"Esorto ogni keniano a unirsi a questo movimento (iniziativa denominata campagna Safe Homes, Safe Spaces), a parlare e rimanere uniti contro i casi di femminicidio. Le nostre comunità hanno bisogno di istruzioni sui segnali e le cause degli abusi e sulle risorse a disposizione delle vittime", aveva detto il presidente William Ruto rivolgendosi ai keniani.

Nel 1990 quindici donne sopravvissute alla violenza sessuale hanno fondato nel nord del paese il villaggio di Umoja, unico al mondo. Gli uomini, qui, non possono abitare. Possono passare a salutare, arrivare in visita come turisti, portare o prendere merci, ma non possono restare. Umoja è sorta come un'isola sicura nata per permettere alle bambine, ragazze e donne delle zone rurali, di poter avere una vita sicura, piena e felice, in una parte di mondo nel quale alle donne vengono ancora spesso riservate le peggiori vessazioni e violenze.

Il media locale Africa Uncensored ha denunciato che tra il 2017 e il 2023 in Kenya si sono verificati almeno 500 casi di femminicidio. E l’organizzazione keniana Femicide Count, solo nel 2023, sulla base di resoconti dei media, ne ha registrati almeno 152 nel paese.

(AP) (Agenzia Fides 30/11/2024)


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