Seoul (Agenzia Fides) - I battezzati coreani di Seoul aderiscono e partecipano con convinzione ai "40 giorni di preghiera per la vita" che, iniziati il 28 settembre, termineranno il 6 novembre. Come comunicato all'Agenzia Fides, il "Comitato per la Vita" dell'Arcidiocesi di Seoul, presieduto dall'Arcivescovo Peter Chung Soon-Taick OCD, ha pubblicamente promosso le giornate di preghiera, invitando tutti i fedeli a prendevi parte e organizzando punti pubblici di sensibilizzazione per le vie della città, in cui spiegare le motivazioni e coinvolgere la popolazione, soprattutto le donne coreane. Si tratta del secondo tempo di preghiera per la vita organizzato nel Paese quest'anno, dopo quello che ha coinvolto la comunità cattolica dal 2 marzo al 10 aprile scorso.
I cattolici che partecipano alle attività del "Comitato per la Vita" hanno istituto un punto di preghiera e sensibilizzazione culturale nei pressi della Cattedrale di Myeongdong. I membri del Comitato sono disponibili a illustrare ai passanti il tema del rispetto della vita umana fin dal suo concepimento, anche accompagnando con l'ausilio psicologico le donne che si trovano in stato di necessità, che nutrono dei dubbi o pensano all'aborto. Durante la loro presenza in strada, i fedeli trascorrono il tempo recitando il Rosario, affidando alla Vergine Maria, la Madre celeste, ogni opera di difesa, tutela e promozione della vita umana.
La Chiesa cattolica in Corea da tempo sostiene la protezione della vita e si oppone allla legalizzazione dell'aborto nel Paese, sostenendo la “sacralità della vita” e insegnando che la vita umana va protetta “fin dal momento del concepimento”. Nel 2018 i vescovi coreani hanno lanciato una petizione per scoraggiare l'aborto che ha ottenuto un milione di firme. Inoltre, nell'Arcidiocesi di Seoul è stato istituito nel 2005 dal Cardinale Nicholas Cheong un apposito "Comitato per la vita", con il compito di promuovere, a livello pastorale, ma anche culturale e pubblico, i valori della vita e della famiglia. Il Comitato diffonde la cultura del rispetto per la vita, esortando i cittadini a riconoscere il valore assoluto di ogni vita umana, dono inestimabile di Dio.
L'11 aprile 2019 la Corte Costituzionale della Corea ha dichiarato incostituzionale la legge che, dal 1953, vietava e rendeva illegale in Corea la pratica della interruzione volontaria di gravidanza e ha chiesto un cambiamento legislativo. Dal 1° gennaio del 2021 in Corea del Sud è formalmente decaduto il divieto di abortire ma si è generato un vuoto normativo che il Parlamento finora non è riuscito a colmare tempestivamente con una nuova legge. Sebbene la pratica sia stata depenalizzata, l'assenza di norme che stabiliscano la prassi da seguire fa sì che – come ha asserito di recente un funzionario del Ministero della Salute e del Welfare – “attualmente l'aborto non è né legale né illegale” in Corea.
In tale situazione di sospensione si situa la “Campagna di preghiera per la vita” promossa dalla Chiesa cattolica coreana che, mentre i legislatori stanno studiando un progetto di legge, esprime una formale richiesta: "La Chiesa difenderà sempre la vita umana, dal concepimento fino alla fine naturale. Per questo chiediamo che la nuova futura legge permetta sempre l'obiezione di coscienza sul tema dell'aborto", hanno scritto i Vescovi coreani.
(PA) (Agenzia Fides 1/10/2022)