ASIA/LIBANO - Patriarca maronita Raï: l’assassinio di Nasrallah “ha aperto una ferita nel cuore dei libanesi”

domenica, 29 settembre 2024 medio oriente   chiese orientali   guerre   sciiti  

Beirut (Agenzia Fides) - «L’assassinio de Sayyed Hassan Nasrallah ha aperto una ferita nel cuore dei libanesi». Ma «Il martirio incessante di capi cristiani e musulmani che hanno creduto nelle cause della verità, della giustizia e della difesa dei deboli rafforza l'unità tra i libanesi, un'unità di sangue, appartenenza e destino». Con queste parole il Patriarca maronita Béchara Boutros Raï ha espresso le sue prime considerazioni pubbliche sulla fine del Capo del movimento sciita Hezbollah, ucciso la sera di venerdì dalle bombe penettranti lanciate su Beirut dall’esercito israeliano. Lo ha fatto nel corso dell’omelia pronunciata durante la messa domenicale celebrata oggi, 29 settembre, nella residenza patriarcale estiva di Dimane. Una messa - ha detto il Cardinale libanese - celebrata per chiedere il riposo delle anime delle vittime di questi giorni, e per chiedere la pace.

Quello per la patria comune - ha proseguito il Patriarca maronita - «È il martirio scelto da credenti di tutte le componenti libanesi che si sono accomunati in esso, lasciandoci un invito alla fedeltà e alla lealtà verso il loro sacrificio per una patria che amavano, anche se la loro visione di come gestirla e di come praticare la politica differiva».

Il sangue versato da chi si è sacrificato per la Patria libanese - ha proseguito il Cardinale Raï , riferendosi alla crisi politico-istituzionale che paralizza il Paese da anni «ci grida di difendere il Libano contro ogni aggressione e di eleggere un Presidente della Repubblica che restituisca al Libano il suo posto tra le nazioni».Il ruolo di Capo dello Stato, che nel sistema istituzionale libanese spetta a un cristiano maronita, è vacante da quasi due anni per i veti incrociati di Partiti e schieramenti.

Nella sua omeiia, il Cardinale libanese - critico anche nel recente passato verso le strategie delle milizie di Hezbollah che aprivano il fianco alle rappresaglie israeliane - ha ribadito che «la comunità internazionale è chiamata ad agire seriamente per fermare il ciclo di guerra, morte e distruzione qui da noi, preparando il terreno per una pace giusta che garantisca i diritti di tutti i popoli e le componenti della regione. È giunto il momento - ha aggiunto il Patriarca maronita che tutti i libanesi capiscano che non hanno nessuno che li aiuti e sostenga se non loro stessi, uniti e solidali tra di loro, impegnati a gestire gli affari della casa libanese con lo spirito del Patto nazionale, in uno Stato di diritto e istituzioni».(GV) (Agenzia Fides 29/9/2024)


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