Dacca (Agenzia Fides) - "Il governo ad interim al potere in Bangladesh sta facendo del suo meglio, impegnandosi contro la corruzione e per la trasparenza. L'esecutivo guidato da Mohammad Yunus è composto da persone che appaiono sinceramente impegnate per il bene della società", dice all'Agenzia Fides Bejoy D'Cruze, OMI, Arcivescovo di Dacca, esprimendosi sul presente e sul futuro del paese dell'Asia del Sud in cui una rivolta studentesca, tra luglio e l'agosto del 2024, ha portato alle dimissioni e alla figa dell'ex Premier Sheikh Hasina, rifugiatasi in India. "Il governo ad interim si è dato circa due anni per realizzare le riforme necessarie al paese e si è messo in ascolto dei rappresentanti del movimento studentesco, della società civile, dei movimenti politici, delle comunità religiose", riferisce. "Ho incontrato Yunus e mi assicurato il suo impegno per il rispetto dei diritti di tutti, incluse le comunità religiose minoritarie come indù e cristiani. Ci ha ascoltato e appare un uomo corretto e giusto", prosegue D'Cruze.
Yunus ha annunciato l'istituzione di sei commissioni incaricate di esaminare la riforma di altrettanti settori: sistema elettorale, polizia, giustizia, Commissione anticorruzione, amministrazione pubblica, Costituzione. "I temi in agenda sono tanti e impegnativi e c'è bisogno di tempo per compiere i passi giusti. Credo che la popolazione bangladese ora debba avere pazienza e fiducia. L'importante è che la democrazia sia sempre tutelata, che si garantiscano i diritti delle minoranze religiose e etniche, che non si abbandoni la laicità dello stato e si rispetti e promuova sempre lo stato di diritto", auspica l'Arcivescovo.
Intanto nei giorni scorsi il Tribunale per i crimini internazionali (Ict) del Bangladesh ha iniziato i processi per i crimini contro l'umanità commessi durante le manifestazioni di protesta antigovernative di luglio e agosto e ha emesso mandati d'arresto nei confronti dell'ex primo ministro Sheikh Hasina e di altre 45 persone, tra i quali diversi esponenti di spicco della "Awami League" (Lega popolare), il partito di Hasina. Il nuovo governo ha ricostituito la Corte e nominato i giudici che hanno esamnato oltre 60 denunce per crimini contro l'umanità e genocidio. Hasina è coinvolta in oltre 200 inchieste per omicidi, tentati omicidi, sequestri di persona e altri reati.
Dice l'Arcivescovo, ricordando i giorni più infuocati della protesta: "In verità nessuno si aspettava una svolta così importante. L'ex Primo Ministro governava da tre mandati e aveva ricevuto accuse di manipolazione politica, corruzione e scarsa trasparenza. Il suo governo poi , è stato duro verso ogni opposizione politica, limitando anche la libertà di opinione, di coscienza di espressione. Dopo alcune iniziali manifestazioni di protesta, la polizia ha risposto con forte violenza e questo ha esacerbato gli animi e aumentato la portata della rivolta, fino a condurre alla caduta dell'esecutivo", rileva. "E' stato uno shock per molti, ma bisogna dire che il paese aveva bisogno di un cambiamento. Ora stiamo cercando di costruire un futuro giusto e pacifico. Siamo in una fase di transizione di incertezza, è vero, le proteste non sono ancora placate del tutto e vi sono stati alcuni problemi, ad esempio per le comunità induiste che hanno subito immotivate aggressioni. Esiste il timore che gruppi radicali islamici possano approfittare del momento e fare nuovi proseliti. Come cattolici bangladesi, nutriamo fiducia e speranza nel buon operato e nella buona volontà del governo di Yunus, che speriamo possa condurre il paese a nuova fase storica fatta di stabilità, giustizia e prosperità", conclude.
(PA) (Agenzia Fides 22/10/2024)