VATICANO/ANGELUS - Tregua a Gaza, il Papa: Con l’aiuto della comunità internazionale si raggiunga la "giusta soluzione per i due Stati"

domenica, 19 gennaio 2025

Vatican Media

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - "Alla mancanza dell’uomo Dio risponde sempre con la sovrabbondanza del suo amore”. Lo ha detto Papa Francesco che questa mattina, a mezzogiorno, si è affacciato su piazza San Pietro per l’Angelus. Il Pontefice, commentando il Vangelo della liturgia odierna (cfr. Gv 2,1-11), dove si legge del primo miracolo di Gesù, ovvero la trasformazione dell’acqua in vino durante una festa di nozze a Cana di Galilea, ha ricordato come questo racconto “sintetizza tutta la missione di Gesù”.

Infatti, come dicevano i profeti, “nel giorno della venuta del Messia, il Signore preparerà «un banchetto di vini eccellenti» (Is 25,6) e «i monti stilleranno il vino nuovo» (Am 9,13)”. E, citando Benedetto XVI, ha spiegato: “Il segno di Dio è la sovrabbondanza”. “Dio non è tirchio”; ha poi detto a braccio, aggiungendo: "Il Signore ci dona con sovrabbondanza il suo amore. Sembra una contraddizione ma non lo è, perché Dio vuole fare festa con noi, una festa che non ha fine”.

Dopo la benedizione, il pensiero di Papa Francesco è andato a Gaza, dove, dopo oltre 15 mesi di guerra si è raggiunto un accordo per una tregua duratura. La tregua, annunciata nei giorni scorsi, è iniziata, anche se in ritardo di tre ore a causa di “problemi tecnici” nell’invio e nella ricezione della lista con i nomi dei primi ostaggi che oggi saranno rilasciati. Il Pontefice ha espresso gratitudine “a tutti i mediatori” per i risultati raggiunti. “È un bel lavoro questo di mediare perché si faccia la pace. E anche ringrazio tutte le parti coinvolte in questo importante risultato”.

“Auspico che quanto è stato concordato venga rispettato dalle parti e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa per riabbracciare i loro cari. Prego tanto per loro, per le loro famiglie”, ha aggiunto il Pontefice, chiedendo “che gli aiuti umanitari raggiungano ancora più velocemente la popolazione di Gaza, che ne ha tanta urgenza. Sia gli israeliani che i palestinesi hanno bisogno dei chiari segni di speranza. Auspico che le autorità politiche di entrambi, con l’aiuto della comunità internazionale possano raggiungere la giusta soluzione per i due Stati. Tutti possano dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace”. Una pace che il Papa ha chiesto di invocare nella preghiera affinché giunga anche nella “martoriata Ucraina, Myanmar”, e "per tutte le popolazioni che soffrono per la guerra". (F.B.) (Agenzia Fides 19/1/2025)


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