di Gianni Valente
Lüliang (Agenzia Fides) - La Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare cinese ha un nuovo Vescovo: si chiama Antonio Ji Weizhong, ha 51 anni ed è l’undicesimo Vescovo ordinato in Cina continentale secondo le procedure previste nell’Accordo provvisorio in vigore tra governo di Pechino e Santa Sede riguardante le nomine dei nuovi vescovi cinesi.
Ji Weizhong ha ricevuto l’ordinazione episcopale stamane, lunedì 20 gennaio 2025, come Vescovo della diocesi di Lüliang, nuova circoscrizione ecclesiastica eretta da Papa Francesco come diocesi suffraganea della sede episcopale di Taiyuan, nella provincia cinese settentrionale di Shanxi. Papa Francesco - riferisce il comunicato diffuso oggi dalla Sala Stampa Vaticana - aveva nominato padre Antonio Ji Vescovo di Lüliang il 28 ottobre 2024.
La liturgia di ordinazione del nuovo Vescovo è stata celebrata nella cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, a Fenyang, ora compresa nella città-prefettura di Lüliang. Il Vescovo ordinante principale è stato Paolo Meng Ningyou, Vescovo di Taiyuan. Gli altri Vescovi concelebranti sono stati Pietro Liu Genzhu, della diocesi di Hongdong/Linfen, il Vescovo Paolo Ma Cunguo, della diocesi di Shuozhou, e il Vescovo Pietro Ding Lingbin, della diocesi di Changzhi. Alla celebrazione hanno preso parte 130 sacerdoti della provincia di Shanxi e di altre zone della Cina, insieme a suore, seminaristi e laici, per un totale di 450 persone.
Chi è il nuovo Vescovo Ji Weizhong
Antonio Ji Weizhong è nato il 3 agosto 1973 nella contea di Wenshui, ora compresa nella neo-eretta diocesi di Lüliang. Terzo di tre figli, ha raccontato in un breve scritto sulla sua vocazione sacerdotale di esser cresciuto nella fede cattolica seguendo soprattutto la testimonianza quotidiana di sua madre.
Il nuovo Vescovo ha studiato teologia presso il Seminario Nazionale di Pechino dal 1995 al 2001, ed è stato ordinato sacerdote per la diocesi di Fenyang il 14 ottobre 2001. Ha poi condotto studi linguistici presso l’Università di Xi’an.
Nel febbraio 2005 padre Antonio Ji si è trasferito in Germania e ha iniziato il suo periodo di studi presso l'Università di Filosofia e Teologia Sankt Augustin, dei missionari della Società del Verbo Divino (Verbiti), sotto la guida spirituale del missionario verbita Anton Weber. Nel marzo 2010 ha concluso gli studi con una tesi di licenza sul modello di Chiesa locale in Cina. Il 30 giugno 2010, presso lo stesso Ateneo, aveva tenuto anche una Conferenza sul tema “la Chiesa in Cina verso l’Autonomia finanziaria?”, evento organizzato dal China Zentrum che aveva visto anche la partecipazione del dottor Wolf Kantelhardt, Responsabile dell’organizzazione caritativa Misereor per i progetti sostenuti in Cina.
Tornato nella diocesi di Fenyang, padre Ji ha svolto le funzioni di vice-parroco, Responsabile del Centro pastorale diocesano e Vicario Generale. Nello scritto già citato, Anton Ji ha ricordato il lavoro svolto per aprire nuovi pozzi nei villaggi della provincia di Shanxi e l’opera pastorale volta a favorire processi di riconciliazione nella comunità ecclesiale locale.
L’Erezione della nuova Diocesi di Lüliang
La nomina e l’ordinazione del nuovo Vescovo sono state precedute da due disposizioni papali riguardanti la configurazione della rete delle circoscrizioni ecclesiastiche in Cina continentale. Il 28 ottobre scorso, Papa Francesco, in vista della nomina episcopale di Antonio Ji, ha prima soppresso la diocesi di Fenyang (istituita nell’aprile 1946 da Papa Pio XII e rimasta vacante dal 2 gennaio 2023, con la morte del Vescovo 96enne Giovanni Huo Cheng) e nel contempo ha eretto la nuova diocesi di Lüliang, affidandola alla guida pastorale di Ji Waizhong, nominato Vescovo di Lüliang quello stesso giorno.
La soppressione della diocesi di Fenyang e la simultanea erezione canonica della Diocesi di Lüliang rientrano nelle misure volte a adattare la rete delle diocesi cattoliche cinesi alla realtà presente della Cina, accettando di modificare e accomodare almeno in parte la suddivisione delle circoscrizioni ecclesiastiche risalente per lo più ai decenni precedenti la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese. Nell’area in questione, lo sviluppo economico negli ultimi decenni ha modificato il profilo sociale e demografico della zona, provocando cambiamenti anche nella configurazione civile e amministrativa. Lüliang ha acquisito sempre maggior rilevanza rispetto al territorio circostante: nel 1971 è divenuta prefettura e nel 2004 è stata riconosciuta come città-prefettura. E la tendenza a far coincidere la configurazione delle circoscrizioni ecclesiastiche con quella delle divisioni politico- amministrative appare come un orientamento costante e tradizionalmente prevalente nelle scelte della Santa Sede e delle Chiese locali.
Conviene anche ricordare che già il Concilio della Chiesa di Cina svoltosi a Shanghai nel 1924 aveva espresso in uno dei suoi “Vota” inviati alla Santa Sede la richiesta di disporre una nuova suddivisione delle regioni e circoscrizioni ecclesiastiche, per adeguarle - fin dove fosse stato possibile - alle suddivisioni delle province civili nella Cina di allora.
Il comunicato della Santa Sede relativo alla notizia sulla soppressione della diocesi di Fenyang e l’erezione della diocesi di Lüliang ha sottolineato che tali misure sono state disposte da Papa Francesco «Nel desiderio di promuovere la cura pastorale del gregge del Signore e per attendere più efficacemente al suo bene spirituale». Il comunicato della Santa Sede enuncia che la diocesi di Lüliang è suffraganea di Taiyuan, che la sede episcopale permane «nella chiesa cattedrale del Sacro Cuore di Gesù, sita a Fenyang», e enumera nel dettaglio tutte le contee, le aree urbane e i territori sottoposti alla nuova diocesi, per sottolineare che «il territorio della Diocesi di Lüliang è conforme a quello della Città Capoluogo di Lüliang, con una superficie totale di 21.000 chilometri quadrati e una popolazione totale di 3.346.500 abitanti, di cui circa 20.000 cattolici, serviti da 51 sacerdoti e 26 suore».
Negli anni seguiti alla firma dell’Accordo provvisorio tra Pechino e Santa Sede sulle nomine dei Vescovi cinesi (22/9/2018), nella Cina continentale sono fino a oggi 11 nuove ordinazioni episcopali cattoliche. Nello stesso arco di tempo, 8 Vescovi cosiddetti “non-ufficiali”, consacrati in passato fuori dai protocolli imposti dagli apparati cinesi, hanno chiesto e ottenuto il riconoscimento pubblico del loro ruolo anche da parte delle autorità politiche di Pechino (uno di loro, l’anziano Pietro Lin Jiashan, Vescovo di Fuzhou, è poi deceduto nell’aprile 2023). Quindi comincia a diminuire progressivamente il numero delle diocesi cinesi vacanti. (Agenzia Fides 20/1/2025)
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