ASIA/PAKISTAN - Pasqua nell'Anno giubilare: una celebrazione di fede e di speranza

mercoledì, 16 aprile 2025 pasqua   giubileo  

Lahore (Agenzia Fides) - "Lo spirito della Resurrezione risplende luminoso nonostante le ombre della della discriminazione e dell'emarginazione tra i cristiani in Pakistan. In tutto il Paese, dalle vivaci città di Lahore e Karachi alle cittadine più piccole e ai villaggi rurali, i cristiani si riuniscono nelle chiese e nelle case per commemorare il mistero centrale della loro fede: la passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo", racconta all'Agenzia Fides p. Lazar Aslam, frate cappuccino di Lahore, capitale della provincia del Punjab. "Per i cristiani in Pakistan, la Pasqua, fondamento della fede, che segna il trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato, porta speranza a tutti, soprattutto a coloro che sopportano prove e sofferenze", rileva.
La festività cristiana viene accolta dai musulmani con prospettive diverse: molti fedeli dell'Islam, che considera Cristo un Profeta, rispettano e porgono auguri ai cristiani pakistani, in tal modo la festività religiosa diventa occasione di dialogo e di incontro fraterno. D'altro canto alcuni nella società pakistana guardano alla Pasqua "con indifferenza o talvolta anche con ostilità", rileva il frate, non riconoscendo e non comprendendo il significato della festa.
"I cristiani in Pakistan si sono preparati alla Pasqua con digiuni, preghiere e atti di carità durante la Quaresima. Le liturgie della Settimana Santa, in particolare le Messe del Venerdì Santo e della Domenica di Pasqua, attraggono grandi folle di fedeli. Le chiese vengono adornate di fiori, i cori canteranno nella Vegli Pasquale l'Alleluia con rinnovata fede e gioia, i credenti si riuniscono per riaffermare la loro unica speranza nel Signore Risorto. Tanto più nell'Anno giubilare la parola 'speranza' echeggia nella comunità", dice.
Viste le minacce alla sicurezza e le violenze che negli ultimi anni si sono talora verificate, il governo pakistano ha schierato una consistente presenza di polizia all'esterno delle chiese, in particolare nelle grandi città. Controlli di sicurezza, personale armato e sorveglianza caratterizzano le celebrazioni pasquali. "Sono misure che offrono un senso di protezione, ma che sono anche un promemoria della vulnerabilità della comunità", nota p. Aslam.
"Le famiglie cattoliche preparano cibi tradizionali, i bambini partecipano a iniziative delle scuole, le varie comunità organizzano processioni e veglie di preghiera. La Pasqua in quest'anno del Giubileo è per noi un profondo rinnovamento della fede anche in mezzo alle sofferenza, perchè l'oscurità non vince la luce di Cristo. Testimonia la perseveranza di un popolo che, nonostante le lotte quotidiane, resta radicato nella speranza della Resurrezione", prosegue il frate.
La Pasqua del 2025 nella regione Sindh (nel Pakistan meridionale) porta "uno speciale messaggio di speranza e gratitudine", racconta la Chiesa locale locale, per il dono di un nuovo sacerdote, il primo sacerdote della comunità etnica Kachhi Kohli: don Prem Virshi, ordinato prete nella diocesi di Hyderabad l'8 aprile scorso, celebrerà i riti della Settimana Santa e la Pasqua con i cattolici della sua comunità di provenienza, per la gioia dei fedeli.
Nel 2018 la Chiesa cattolica in Pakistan ha accolto la prima consacrata della tribù Kachhi Kohli, unitasi alle Suore della Presentazione del Signore, dopo 70 anni di missione tra quelle popolazioni tribali presenti in Sindh. I Kachhi Kohli, piccola minoranza etno-linguistica stanziata in Sindh, sono circa 280mila e sono in maggioranza induisti.
(PA) (Agenzia Fides 16/4/2025)

Il primo prete di etnia Kachhi Kohli

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