AFRICA/SUDAN - Operava per conto dell’esercito sudanese l’aereo caduto nel Darfur

lunedì, 28 ottobre 2024 guerre   armi  

Khartoum (Agenzia Fides) – L’aereo precipitato il 21 ottobre a Malha nel Nord Darfur, forse abbattuto dai miliziani delle Forze di Supporto Rapido (RSF) operava per conto dell’esercito sudanese (SAF Sudan Armed Forces). È quanto emerge da inchieste giornalistiche. In un primo momento si era pensato che il cargo, un Il-76, appartenesse a una società kirghisa che operava per conto degli Emirati Arabi Uniti al fine di rifornire le stesse RSF che avrebbero quindi colpito l’aereo per errore (vedi Fides 23/10/2024).
Ora è emerso che l’aereo in questione è stato venduto dalla società kirghisa ad una società egiziana all’inizio dell’anno, inducendo in errore chi si era basato sulle foto rilasciate dalle RSF dei rottami del velivolo nei quali appariva la vecchia sigla dell’aereo (una sorta di “targa” che tutti gli apparecchi aeronautici portano per essere identificati): EX-76011. Una dichiarazione delle autorità del Kirghizistan ha ora chiarito la questione: “"L'aereo IL-76TD con numero di registrazione EX-76011 è stato escluso dal registro degli aeromobili civili della Repubblica del Kirghizistan il 12 gennaio 2024 e trasferito nel registro della Repubblica del Sudan” e sarebbe stato venduto a una compagnia aerea egiziana.
Si suppone ora che il cargo era impegnato nel paracadutare rifornimenti alle truppe delle SAF nella città di El Fasher, la capitale del Nord Darfur, assediata da mesi dalle RSF (vedi 26/9/2024). (L.M.) (Agenzia Fides 28/10/2024)


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