ASIA/PAKISTAN - Pellegrinaggio e preghiera sulla tomba di Akash Bashir, figura che unisce i cristiani di tutte le confessioni

lunedì, 20 gennaio 2025 settimana per l'unità dei cristiani   ecumenismo   martiri  

Lahore (Agenzia Fides) - Akash Bashir, il giovane cattolico per cui la diocesi di Lahore ha avviato la causa di beatificazione, è una figura che unisce i cristiani di tutte le confessioni ed è un riferimento spirituale per i giovani pakistani e per tutta la comunità locale. Non solo: con il suo gesto di sacrificio della vita per il bene del prossimo, per difendere persone innocenti che stavano soltanto pregando in un luogo di culto - la chiesa di san Giovanni a Lahore - è anche un simbolo di amicizia che travalica i confini della Chiesa e diventa un ponte per il dialogo interreligioso con i fedeli musulmani. Tutto questo è stato detto ed espresso concretamente il 18 gennaio scorso quando, all'inizio della Settimana per l'Unità dei cristiani, che si  celebra in tutto il mondo - un tempo  sentito e vissuto con intensità dai fedeli in Pakistan -  un gruppo di cristiani pakistani delle diverse confessioni si è recato in pellegrinaggio sulla tomba di Akash Bashir, per vivere un momento di preghiera ecumenica, affidando la vita e le sorti  dei crisitni in Pakistan all'intercessione del giovane, da tutti chiamato "martire".
All'incontro erano presenti p. Lazar Aslam OFMCap, sacerdote francescano  cappuccino, e il Pastore protestante Samuel Ashan Khokhar che, prima del pellegrinaggio, hanno anche incontrato p. Noble Lal SDB, superiore della comunità salesiana di Don Bosco in Pakistan. Il Pastore Khokhar ha raccontato la sua personale esperienza del tragico incidente di Youhanabad, quel 15 marzo 2015, quando il coraggio di Akash nell'affrontare l'attentatore suicida, riuscì a salvare molte vite. Il Pastore era sul luogo dell'attentato e si attivò subito, tra gli altri, per mettere in sicurezza l'area e offrire assistenza ai feriti. Khokhar organizzò nel trasporto dei feriti e dei defunti al General Hospital e in seguito al Jinnah Hospital di Lahore. "Ero stato incaricato della ricezione dei corpi, della loro sistemazione nell'obitorio e della compilazione di un elenco di quanti avevano tragicamente perso la vita. In particolare, ricordo di aver scritto il nome di Akash Bashir su uno dei sacchi per cadaveri", riferisce all'Agenzia Fides. "E' stato un momento toccante quando ho visto il volto del ragazzo. Anche se privo di vita, rimasi colpito dalla sua bellezza, fui profondamente toccato dal sorriso e dalla serenità che emanavano il volto di Akash. Irradiava una presenza luminosa e sacra che ricordava i primi martiri cristiani", ricorda.
Dopo l'attentato, il Pastore Khokhar, vittima di continue intimidazioni, è stato costretto a lasciare il Pakistan per un certo periodo di tempo e ora, pieno di commozione, ha espresso e realizzato il suo desiderio di visitare la tomba di Akash Bashir.
Nell'incontro ecumenico al cimitero di Lahore, era presente anche un altro Pastore protestante, I.B. Rocky che, insieme con i giovani membri della sua comunità, ha detto: "Akash ci dà un potente messaggio, quello di restare  saldi nella fede. E' compito di ciascuno di noi amare e proteggere la nostra comunità, seguendo l'esempio di Akash, che ha sacrificato la sua vita per Dio, per  la sua Chiesa e per il popolo".  Il Pastore ha citato il passo del libro dell'Apocalisse dove si dice: "Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita" (Ap 2,10), incoraggiando i fedeli ad avere la fede come roccia della propria vita. I presenti hanno pregato con parole commosse, hanno letto e meditato versetti della Bibbia e, nel silenzio, hanno chiesto l'intercessione del Servo di Dio Akash Bashir per alcune situazioni particolari.
I fedeli hanno poi visitato la chiesa cattolica di San Giovanni a Youhanabad, quartiere di Lahore, luogo in cui Akash Bashir  trovò la morte. "L'eredità di Akash Bashir è diventata un potente simbolo di unità e comunione interreligiosa: la sua figura attira persone di diverse confessioni e anche non cristiani a visitare e pregare sulla sua tomba", rileva a Fides p. Lazar Aslam. "È stata un'esperienza profondamente spirituale, che ha creato un profondo senso di unità, nel riconoscersi figli di Dio e nell'umanità condivisa. Attraverso il suo sacrificio, Akash Bashir continua a ispirare i fedeli pakistani a essere solidali, a proteggere la propria fede e a incarnare nella quotidianità i  valori dell'amore, della pace, del dialogo con ogni persona", conclude il frate.
(PA) (Agenzia Fides 20/1/2025)


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