Yangon (Agenzia Fides) - “I cattolici sperano che non venga esteso lo stato di emergenza e pregano per la giustizia e la pace”, dice all’Agenzia Fides Joseph Kung, cattolico di Yangon impegnato nella Commissione nazionale per i diritti umani, in una nazione che il 1° febbraio vive il quarto anniversario del golpe del 2021 con cui la giunta militare ha rovesciato il governo democratico e sciolto il parlamento. Secondo gli osservatori, il generale Min Aung Hlaing, a capo della giunta, si accinge a protrarre lo stato di emergenza e a ribadire la volontà di tenere una consultazione elettorale entro il 2025, operazione molto difficile mentre infuria la violenza.
Il conflitto civile , che ha fatto oltre 50.000 morti e 3,5 milioni di profughi interni, ha creato un'emergenza alimentare e la situazione è destinata a peggiorare nel 2025, rileva il World Food Programme dell'Onu, riferendo che oltre 15 milioni di persone soffriranno per fame nel 2025 e 20 milioni di abitanti (oltre terzo dell'intera popolazione) avranno bisogno di assistenza umanitaria per nutrimento e malattie. Anche gli sfollati, si ferma, aumenteranno fino 4,5 milioni. Sui civili incombono anche le mine anti uomo che, secondo il “Landmine Monitor 2024”, fanno vittime (692 nei primi sei mesi del 2024) in tutti i 14 stati e regioni del Myanmar e in circa il 60% delle città. L’esercito, notano fonti di Fides, dissemina gli ordigni nei villaggi, nelle fattorie, nei campi di riso e mais, intorno agli accampamenti militari e quando i contadini vanno in quei terreni per raccogliere cibo rischiano la vita.
Un’emergenza segnalata a Fides dalle comunità cattoliche e dalle congregazioni religiose è quella della condizione dell'infanzia: da un alto si assiste alla crescita del fenomeno del lavoro minorile, con i bambini impiegati in settori come l’abbigliamento, l'agricoltura, la ristorazione, il lavoro domestico, l'edilizia, la vendita ambulante, in aperta violazioni dei diritti dell'infanzia. Dall'altro, la chiusura delle scuole e degli istituti educativi nega a bambini e ragazzi il diritto fondamentale all'istruzione, con un grave impatto sul futuro della nazione. L’opera meritoria di molti religiosi e di molte parrocchie cattoliche è quella di avviare piccole scuole informali per cercare di far proseguire per loro un iter di studi.
Riferisce all'Agenzia Fides p. Terence Anthony, parroco nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes, nella parte meridionale dell'arcidiocesi di Yangon: "Ci affidiamo al Signore nella preghiera e facciamo del nostro meglio con azioni concrete. In molte zone del paese, laddove si combatte o dove non c'è violenza, preti, religiosi, suore e catechisti si dedicano senza sosta al servizio dell'umanità ferita e provata. Consoliamo gli afflitti e diamo pane agli affamati. Siamo al servizio dei poveri, degli sfollati, dei più vulnerabili, cercando di offrire una testimonianza concreta dell’amore di Dio".
(PA) (Agenzia Fides 31/1/2024)