Yangon (Agenzia Fides) - Costruire una comunità autenticamente sinodale, che cammini insieme con Cristo verso l'umanità ferita; e autenticamente missionaria, che sappia annunciare il Vangelo e portare consolazione nelle difficoltà e nelle sfide del tempo presente, segnato da un tragico conflitto civile che lacera la nazione: con questo spirito la comunità cattolica dell'Arcidiocesi di Yangon si è riunita ieri, 27 gennaio nella sala parrocchiale della Cattedrale di Santa Maria a Yangon per iniziare una settimana di studio e di confronto, dando seguito e muovendosi per applicare al contesto locale gli spunti emersi dal Sinodo sulla sinodalità. Erano presenti, accanto al Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangon, i Vescovi ausiliari, oltre 60 sacerdoti, 50 religiosi, 55 laici delegati che hanno portato la loro esperienza e il punto di vista delle comunità e delle parrocchie sparse nel territorio diocesano.
I presenti si sono confrontati sull'esigenza di essere "comunità in uscita" in un territorio in cui la popolazione tutta, e con lei la comunità cattolica, vive momenti di sconforto, sfollamento, povertà, carenza di beni di prima necessità.
L'incontro , ha informato padre Hyginus Myint Soe, facilitatore e moderatori dei lavori, si è svolto attraverso il "metodo sinodale della conversazione nello spirito", che significa ascoltare insieme la voce dello Spirito Santo, per il discernimento comune. Un metodo che, vissuto nel Sinodo in Vaticano, prevede le fasi di ascolto, riflessione, preghiera, discussione e processo decisionale. Come ha spiegato p. Hyginus Myint Soe, "innanzitutto i presenti hanno condiviso esperienze, preghiera e riflessioni. E 'seguita la preghiera silenziosa in cui ogni partecipante condivide i propri pensieri su ciò che ha sentito dalle esperienze degli altri". L'intenzione della assemblea ecclesiale è "rinnovare l'intera arcidiocesi, propendo un cambiamento e uno sviluppo, ascoltando per sei giorni lo Spirito Santo che ci invita alla conversione sinodale". Per ogni argomento, riferisce il sacerdote, "si prevede una discussione , seguita da una riflessione orante davanti al Santissimo Sacramento" .
I punti che saranno affrontati, in una densa settimana di vita comune, sono vari: lo spirito di una Chiesa sinodale e missionaria; l'amministrazione della Chiesa; la missione nell'ambiente digitale, la formazione alla fede; e ancora: l'istruzione, la vita sacerdotale e religiosa, lo sviluppo socio-pastorale, la condizione della famiglia; la presenza e la vita dei movimento ecclesiali, la salvaguardia del creato. A ognuno di questi ambiti verrà applicato il metodo della "conversazione nello spirito".
Uno dei punti che la Chiesa di Yangon tiene ben presente - mentre vive un "tempo di deserto", immersa in una nazione che patisce per il conflitto civile - è che ora nelle chiese l'attività è ridotta al minimo e spesso ci si limita alla celebrazione dei sacramenti. L'impegno di preti, religiosi e laici è, allora, quello di "uscire dalla zona di comfort", per andare verso i bisognosi, gli affollati, le persone che, specialmente nelle aree rurali, sono vittime dell'indigenza o sono prese dalla disperazione: laddove mancano la casa, il lavoro, il cibo, il sostentamento quotidiano, l'istruzione per bambini e ragazzi. Dalla settimana di riflessione e discernimento si definirà il volto di una comunità in uscita verso l'umanità povera e sofferente.
(PA) (Agenzia Fides 28/1/2025)