Abu Dhabi (Agenzia Fides) – Una settimana di incontri, dialoghi e visite in luoghi simbolo della penisola arabica per toccare con mano e comprendere come tutte le comunità di credenti possano effettivamente convivere pacificamente nello stesso luogo. Questi gli obiettivi della prima edizione del corso di “Formazione e condivisione nell’ambito del Documento sulla Fratellanza Umana e le sue ricezioni/risonanze”, ideato per i delegati delle Conferenze Episcopali che lavorano nell’ambito del dialogo ecumenico e interreligioso.
Come racconta l’ideatore di questa iniziativa, padre Stefano Luca, OFM Cap, direttore dell’ufficio per il dialogo interreligioso ed ecumenico del Vicariato Apostolico dell’Arabia Meridionale e rettore della chiesa di San Francesco presso la Abrahamic Family House di Abu Dhabi (dove da sabato 8 a mercoledì 12 febbraio, a pochi giorni dal sesto anniversario della firma del documento, si è svolto il corso), “dopo mesi di progettazione, a questi giorni di è stata applicata una metodologia che viene utilizzata negli ambiti di insegnamento del dialogo ecumenico e interreligioso: mezza giornata di formazione teorica e mezza giornata di visite di luoghi religiosi. Questo ha consentito non solo di acquisire conoscenze ma anche di poter fare esperienza sul terreno delle migliori pratiche di coesistenza e dialogo presenti nei molteplici luoghi religiosi degli Emirati Arabi Uniti”.
A prendere parte all’iniziativa quindici incaricati regionali provenienti da undici regioni ecclesiastiche italiane e cinque delegati del Vicariato Apostolico dell’Arabia Meridionale, afferenti a tre dei suoi Uffici: quello della Formazione Cristiana, quello delle Scuole Cattoliche e ovviamente quello del Dialogo interreligioso e ecumenico.
Alle relazioni di esperti e teologi sono seguiti diversi momenti di confronto con il Vicario Apostolico dell’Arabia Meridionale, il Vescovo Paolo Martinelli. Tanti i temi toccati: “Dal fenomeno delle migrazioni, basti pensare che tutti i fedeli e il clero del Vicariato sono tutti migranti nessuno escluso, con più di cento nazionalità, alla storia della Chiesa cattolica nella regione del Golfo”, spiega padre Stefano, La giornata dedicata al dialogo ecumenico ha visto la partecipazione dell’Arcivescovo Armeno ortodosso Mesrob Sarkissian che ha descritto il movimento ecumenico sviluppatosi in questi anni nella regione.
Il programma è continuato con la visita ai quattro luoghi dell’Abrahamic Family House (chiesa, moschea, sinagoga e Forum per i laboratori). Successivamente il gruppo si è recato in templi Sikh, Hindu, chiese greco ortodossa, copta, anglicana e alla grande Moschea di Abu Dhabi intitolata a Sheikh Zayed. “La particolarità è che in tutte queste visite abbiamo sempre avuto modo di incontrare e dialogare i responsabili religiosi di questi luoghi. Questo ha aiutato i delegati a toccare con mano il modello di coesistenza pacifica che gli Emirati stanno promuovendo”, sottolinea il francescano.
Una visita molto significativa, fa notare padre Stefano, “è stata quella nella parrocchia cattolica di San Giuseppe. Qui i delegati si sono immersi nella vita di una normale domenica mattina delle nostre parrocchie. Hanno partecipato alle classi di catechismo e alle messe per i bambini e adulti. È stata, a detta dei delegati stessi, un’esperienza incredibile”. E “non solo per gli alti numeri di partecipanti (si pensi che per le Messe si contano, ogni fine settimana, almeno 25.000 ostie consacrate distribuite), ma per la gioia, l’entusiasmo e la fede con cui grandi e piccoli partecipano al catechismo e alle celebrazioni eucaristiche. Anche l’alta preparazione dei catechisti ha impressionato i delegati”.
Sono stati “giorni preziosi per noi come Chiesa nel Golfo. Momenti di scambio, di incontro, di racconto vicendevole, di condivisione delle esperienze. Noi veniamo arricchiti nel sentire le esperienze che vivono coloro che sono incaricati di promuovere il dialogo interreligioso ed ecumenico e dall’altra parte per noi è molto interessante poter condividere le esperienze che ormai da tempo stiamo facendo in questa parte del mondo”, il commento del Vicario Apostolico, il Vescovo Paolo Martinelli, che assieme a padre Stefano sta già pensando al futuro: “Il nostro desiderio ora è quello di invitare altre conferenze episcopali a inviare loro delegati a partecipare a questo nostro percorso di scambio e formazione”. (F.B.) (Agenzia Fides 18/2/2025)