Committee for Communications, Archdiocese of Seoul
Seoul (Agenzia Fides) – Quella dei missionari sia un’azione che “tocchi i cuori e porti a un incontro più profondo con Gesù Cristo”. È l’auspicio che Papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma da oltre due settimane, rivolge alla "Korea Mission Society", che in questi giorni sta celebrando il suo Giubileo d’oro, ovvero i 50 anni dalla Fondazione (vedi Fides 14/10/2024).
La "Korea Mission Society" nacque infatti il 26 febbraio 1975 (circa 22 anni dopo la fine della guerra di Corea) grazie a un’intuizione del vescovo emerito di Busan, John A. Choi Jae-seon. Approvata dalla Conferenza Episcopale Coreana, attualmente conta 87 membri, tra cui sacerdoti missionari e laici. Giuridicamente parlando si configura ora come Società di vita apostolica di diritto diocesano, sotto la responsabilità dell'Arcidiocesi di Seoul.
La Società, dotata anche di una “scuola missionaria”, si dice "aperta a tutto il mondo, ovunque ci sia bisogno di missionari", con un occhio particolare nei confronti dell'Asia. Ad oggi, infatti, i missionari inviati fuori dal territorio coreano sono decine e operano in 9 paesi, tra i quali Papua Nuova Guinea, Taiwan e Hong Kong, ma anche in altre nazioni dell’Africa e del continente americano.
Sono stati diversi gli eventi che negli ultimi mesi hanno fatto da cornice alla data del 26 febbraio, come convegni, seminari, e la cerimonia di invio di tre sacerdoti diocesani come nuovi missionari. La cerimonia, avvenuta venerdì 28 febbraio, è stata presieduta dall'Arcivescovo Peter Soon-taick Chung che ha consegnato a Joseph Yoon-sang Yoon, a John Dae-yong Kim (che raggiungeranno Taiwan) e a Peter Byung-woong Oh (quest’ultimo destinato al Sud America) una croce di legno, simbolo del loro impegno nel cammino missionario e della loro dedizione alla diffusione del Vangelo.
"Anche se mi sento apprensivo all'idea di partire per una terra così lontana, ricordo le parole di una suora che mi ha rassicurato: 'Dio sarà lì prima di te, quindi non preoccuparti'. Farò del mio meglio per vivere con gioia accanto a Dio, che è già presente", le parole di Peter Byung-woong Oh. Celebrazione che segue quella solenne delle scorse ore, svoltasi sempre nella Cattedrale di Myeongdong, durante la quale il Nunzio Apostolico in Corea, l’arcivescovo Giovanni Gasparri, ha letto il messaggio che il Pontefice ha scritto per l’occasione e inviato per mano del Cardinale Segretario di Stato.
Il Pontefice ha chiesto ai missionari di guardare a questo importante anniversario non come a un traguardo ma come a "un’ispirazione per una dedizione continua alla diffusione del Vangelo”, superando l’indifferenza religiosa che permea la nostra società così da “annunciare la Buona Novella efficacemente anche nelle situazioni difficili”.
Ad aprire la celebrazione, presieduta dall'arcivescovo Jeong Soon-taek dell'arcidiocesi di Seul e concelebrata dal cardinale Yeom Soo-jung assieme a un nutrito gruppo di vescovi e sacerdoti, una processione con le bandiere dei Paesi in cui opera la organizzata una processione alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei nove Paesi in cui la "Korea Mission Society" con rappresentanti provenienti da Papua Nuova Guinea, Taiwan , Cina, Cambogia, Mozambico, Filippine, Messico e Stati Uniti.
Nella sua omelia, l'arcivescovo Jeong ha espresso gratitudine per i sacrifici e il lavoro missionario che la Società sta compiendo ricordando che “la missione è l'essenza stessa della Chiesa nonché la sua ragione di esistenza. Perché noi cristiani, che abbiamo incontrato Dio personalmente, non teniamo l’amore di Dio chiuso nei nostri cuori”. (F.B.) (Agenzia Fides 1/3/2025)