Bamako (Agenzia Fides) – Sono migliaia le persone di ogni credo religioso che dal 1 marzo scorso, inizio ufficiale del Ramadan, si radunano in vari punti dell’intero Paese per condividere kit alimentari che vengono distribuiti in concomitanza delle sei di ogni pomeriggio, tempo nel quale i musulmani possono rompere il digiuno.
L’iniziativa, promossa dal governo maliano, ha come obiettivo quello di creare un clima di solidarietà e coesione tra la gente e consiste appunto nella distribuzione di pasti e kit alimentari a tutti, senza alcuna esclusione. E così ogni giorno, al termine del digiuno previsto dal Ramadan, operatori, autorità locali, ong, si ritrovano insieme alla gente del posto in località individuate, tipo campi da calcio, terreni all’aperto, moschee, per condividere i pasti forniti (61 località lungo il Paese e 300 kit alimentari ogni giorno per sito).
Quest’anno l’occasione è ulteriormente significativa visto che il Ramadam dei musulmani coincide con la Quaresima dei cristiani. Grazie a questa iniziativa l’intera popolazione ha la possibilità di condividere non solo il cibo ma veri momenti di aggregazione. Questo clima di solidarietà fa si che la gente si senta motivata ed incoraggiata, nonostante l’instabilità che vige nel Paese. La vita scorre in maniera ordinaria per tutti fino alla sera quando poi tutti, da autorità locali, religiose, semplici cittadini, si ritrovano per i pasti che si concludono con preghiere e benedizioni in un vero clima di convivialità, pace e coesione sociale.
Oltre ai kit consegnati il 4 marzo 2025 dall’incaricato delle opere sociali del Presidente della Repubblica alle principali organizzazioni religiose, c’è stata un’ulteriore consegna di altre 50 tonnellate di riso, il 13 marzo 2025, alle principali organizzazioni religiose musulmane e cristiane del Paese dal Ministro degli Affari Religiosi, del Culto e delle Dogane, Mahamadou Konè, alla presenza del Vicedirettore generale della Maison du Hadj Mahamane Adamou Cissé, di numerosi leader religiosi, membri del governo e attori della società civile presso la Maison du Hadj.
Konè, ha ricordato che questa iniziativa fa parte dell'Operazione Sounkalo Solidarité, del Presidente della Transizione, Generale dell'Esercito Assimi Goita, e mira a sostenere le popolazioni vulnerabili attraverso le strutture religiose. Dal canto suo Cissé ha sottolineato che questa nobile iniziativa di testimonia l'impegno delle massime autorità della Transizione nei confronti delle comunità religiose musulmane e cristiane e ha rimarcato che in questo mese benedetto, mese di condivisione, pietà e solidarietà, questo gesto assume un significato molto speciale che permetterà a tante famiglie di vivere questo tempo con dignità e serenità.
In merito al contesto politico dal 2012 è in corso in Mali una guerra civile tra l’esercito regolare del Paese, i ribelli Tuareg e diversi gruppi jihadisti in conflitto con il governo centrale e tra di loro. Secondo le statistiche internazionali il deterioramento di questa crisi politica ha portato ad altri due colpi di Stato militari rispettivamente nel 2020 e nel 2021, mentre i conflitti tra i diversi gruppi armati all’interno del Paese si sono ulteriormente intensificati a partire dall’agosto del 2022 quando le truppe francesi si sono ritirate dal territorio maliano ponendo fine a un’operazione militare durata nove anni.
Attualmente, dopo la destituzione del primo ministro Choguel Kokalla Maïga il 20 novembre scorso, il governo è guidato dal generale Abdoulaye Maïga e non sono previste elezioni presidenziali imminenti. Fonti locali mettono in luce che, attraverso l’apertura delle diverse caserme nonché i frequenti movimenti organizzati dai Paesi dell’Alliance pour l’État du Sahel (AES), si nota un miglioramento della sicurezza nel paese.
(AP) (Agenzia Fides 27/3/2025)