VATICANO - Sussidi e sostegno all’autonomia finanziaria: così il Dicastero per l’Evangelizzazione aiuta le Chiese locali

mercoledì, 9 aprile 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Quante risorse il Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari) utilizza per aiutare le Diocesi che si trovano nei territori di sua competenza nel raggiungimento dell’autonomia finanziaria? Di questo si è discusso ieri nell’Aula Magna della Pontificia Università Urbaniana, che ha fatto da sfondo alla IV Giornata di studi dedicata alla cattedra “Velasio De Paolis”, il Cardinale scalabriniano, autorevole canonista, scomparso nel 2017. Ad intervenire, tra gli altri, il professor Vincenzo Buonomo, Magnifico Rettore della Pontificia Università Urbaniana,il prof. Andrea D’Auria, Decano della Facoltà di Diritto Canonico, e il prof. Yawovi Jean Attila.

A presiedere e moderare i lavori della giornata di studi, l’Arcivescovo Fortunatus Nwachukwu, Segretario del Dicastero e Vice Gran Cancelliere della Pontificia Università Urbaniana. A illustrare cosa vuol dire accompagnare le Chiese locali verso l’autonomia finanziaria è stato padre Tadeusz J. Nowak OMI, Segretario generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, assieme a Suor Roberta Tremarelli AMSS, che opera nell’Amministrazione delle Pontificie Opere Missionarie.

Nel suo intervento, padre Nowak ha ricordato che ad oggi sono oltre 1130 le Chiese particolari, in comunione con il Successore di Pietro, che ricadono sotto la competenza del Dicastero per l’Evangelizzazione. Si tratta, ha sottolineato, di oltre un terzo di tutte le Chiese particolari del mondo. Nello specifico, l’elenco annovera "diocesi, sia di rito latino che orientale, vicariati apostolici, prefetture apostoliche, amministrazioni apostoliche, missioni sui iuris, prelature territoriali e abbazie territoriali".

Se “in passato, una Chiesa particolare iniziava con una missione in un'area in cui il Vangelo era stato proclamato solo da poco tempo e in cui la Chiesa non si era ancora efficacemente stabilita” per essere poi “elevate a vicariati apostolici e quindi a diocesi”, oggi, “la maggior parte delle nuove Chiese nasce dalla divisione di diocesi esistenti in aree dove la Chiesa era già presente”. Tuttavia “esse rimangono sotto la cura del Dicastero per l'Evangelizzazione fino al raggiungimento della piena autonomia finanziaria”. Una volta raggiunta, queste “possono chiedere di passare dalla cura del Dicastero per l'Evangelizzazione a quella del Dicastero per i Vescovi”.

Un passaggio che può richiedere anche centinaia di anni, ha aggiunto padre Nowak, ricordando che “il Dicastero per l'Evangelizzazione accompagna le Chiese che dipendono da esso nel loro cammino verso l'autonomia finanziaria principalmente attraverso le Pontificie Opere Missionarie (la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo, la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria e la Pontificia Unione Missionaria).

Il compito di queste quattro Opere, ha specificato il Segretario generale della Pontificia Opera della Propagazione della Fede, “è quello di servire il Papa nella sua sollecitudine” verso “i missionari”. Ma è soprattutto attraverso il lavoro della Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede che, nello specifico, accompagna le giovani Chiese fornendo dei sussidi economici per la creazione e il rafforzamento delle loro infrastrutture ecclesiastiche.

Lo scorso anno, la sola Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede “ha erogato oltre 23 milioni di dollari sotto forma di sussidio ordinario” che i Vescovi possono “utilizzare per qualsiasi scopo riguardo la vita pastorale e l'evangelizzazione della Chiesa locale. Normalmente”, ha precisato padre Nowak, “questo sussidio viene utilizzato per l'assistenza sanitaria del clero o per le spese di ufficio della Curia diocesana. Senza tale sussidio le Diocesi subirebbero grandi difficoltà che rallenterebbero o addirittura ostacolerebbero l'opera di evangelizzazione”. A tal riguardo, per fare un esempio, la Propagazione della Fede “ha fornito quasi 9 milioni di dollari” in sussidi “per il sostegno dei catechisti nelle Chiese particolari”. Questi soldi sono stati usati per “fornire alcuni mezzi di sostegno e la formazione dei catechisti”. Del resto, ha sottolineato padre Nowak, “i catechisti sono essenziali poiché il numero di sacerdoti ordinati in molti territori non è sufficiente a garantire un'adeguata cura pastorale di tutti i battezzati”.

Ai sussidi ordinari si accompagnano quello straordinari, per i quali le Pontificie Opere Missionari ricevono “migliaia di richieste ogni anno”. Per lo più si tratta di richieste per finanziare la costruzione di cappelle e chiese, conventi, scuole, cliniche, centri pastorali o case per il clero in pensione, così come per l’acquisto di mezzi di trasporto per i missionari, ecc. Per questo tipo di progetti, nel 2024, “la Propagazione della Fede ha erogato oltre 16 milioni di dollari in sussidi straordinari, rispondendo alle richieste dei vescovi di Africa, Asia, Oceania e Americhe”, ha precisato padre Nowak, ricordando le l’Opera “fornisce anche più di nove milioni di dollari all'anno per l'amministrazione di cinque collegi a Roma per la formazione permanente del clero e delle religiose consacrate delle Chiese particolari sotto la cura del Dicastero. Centinaia di sacerdoti e suore di queste Chiese possono venire a Roma per studi accademici superiori, dopo i quali ritornano alla loro Chiesa locale come risorse preziose per la vita pastorale della chiesa particolare”.

Non solo: “Ogni anno il Dicastero per le Chiese Orientali riceve un significativo sostegno finanziario dalla Pontificia Opera Missionaria della Propagazione della Fede per accompagnare le Chiese di rito orientale verso l'autonomia finanziaria”. Essa, ha continuato il Segretario generale, “fornisce anche il corredo episcopale ai sacerdoti nominati all'episcopato in particolari Chiese dipendenti dal Dicastero (due talari episcopali, uno zucchetto e una mitra, un anello vescovile, una croce pettorale e un bastone pastorale). In questo modo il neo-vescovo è completamente equipaggiato per iniziare il suo ministero episcopale”.

Va precisato, come ha poi sottolineato anche Suor Roberta Tremarelli, che “il Dicastero per l'Evangelizzazione, attraverso le Pontificie Opere Missionarie, non finanzia progetti”. Secondo le norme che regolano le Pontificie Opere Missionaria, esse “partecipano” ai progetti “che la comunità locale avvia e di cui si assume la responsabilità. Il Vescovo deve fornire un piano finanziario valido per il completamento del progetto e impegnare la comunità a garantirne il completamento e la manutenzione continua”. In questo senso si valuta “se un’aula nata per ospitare il catechismo dei bambini può essere usata anche per altri scopi” che possano portare anche “al finanziamento continuo nel tempo della struttura stessa”, ha sottolineato ancora Tremarelli, concludendo: “Il sussidio è un aiuto, le Pontificie Opere Missionarie non si devono sostituire alla Chiesa locale. Il nostro aiuto deve essere il principio di autosostentamento”.

In queste modo le Chiese particolari sono incoraggiate a essere responsabili dal punto di vista finanziario e trasparenti nelle questioni economiche e, allo stesso tempo, indipendenti da finanziamenti esterni: “Siamo ricchi di Chiese giovani, ma non dobbiamo rimanere Chiese infantili. Questo non significa che non abbiamo infanti, anzi a livello mondiale siamo tra quelli che si occupano maggiormente dei bambini. Ma la crescita e l’indipendenza delle Chiese locali è il nostro fine”, ha detto nella sintesi finale l’Arcivescovo Nwachukwu. (F.B.) (Agenzia Fides 9/4/2025)


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