AFRICA/CONGO RD - “A Bukavu i giovani si arruolano nelle milizie di autodifesa”

lunedì, 3 febbraio 2025 guerre   sfollati  

Kinshasa (Agenzia Fides) – “A Bukavu la situazione è al momento calma ma i giovani si stanno recando in massa nei centri di reclutamento dei gruppi di autodifesa, quelli che vengono chiamati Wazalendo” dicono all’Agenzia Fides fonti locali dal capoluogo del Sud Kivu, minacciato ora dall’avanzata dell’M23 dopo aver preso Goma (capoluogo del Nord Kivu).
“L’M23 sembra aver interrotto la sua avanzata verso Bukavu” dicono le fonti. “Quindi stiamo vivendo la giornata non sapendo bene cosa attenderci. L’esercito ha avviato una campagna di reclutamento dei civili per inserirli nei gruppi di autodifesa. Molti giovani hanno risposto all’appello delle autorità ed ora stanno ingrossando le file dei cosiddetti Wazalendo”.
Le nostre fonti riferiscono che “a Goma la vita sta lentamente riprendendo. In alcuni quartieri è tornata l’elettricità e ieri sera sono stati ripristinati i collegamenti Internet. Oggi le scuole sono state riaperte, per lo meno quello che non sono state destinate all’accoglienza degli sfollati. Per quanto riguarda questi ultimi i vari campi profughi nei dintorni della città sono stati smantellati; chi può è rientrato nei propri luoghi di origine; gli altri sono stati costretti ad accomodarsi in scuole ed altri edifici pubblici”.
Secondo i dati raccolti dal Ministero della Sanità congolese insieme all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la situazione sanitaria nella città è molto pesante. “Diverse strutture sanitarie stanno operando oltre la loro capacità: scarseggiano posti letto, medicinali, kit medici, kit per traumi, emoderivati, carburante, materiali e attrezzature chirurgiche” afferma un rapporto del 30 gennaio pervenuto all’Agenzia Fides. “Gli obitori sono saturi (oltre 770 corpi senza vita sono già stati raccolti e altri ancora disseminati lungo le strade dei quartieri non ancora sicuri in avanzato stato di decomposizione)”. Secondo il rapporto i feriti ricoverati nelle strutture ospedaliere della città sono 2.800. Molte persone ferite rimangono a case prive di assistenza medica adeguata, mentre rimane alto il pericolo di epidemie.
Sul piano politico al termine del loro Summit straordinario tenutosi il 31 gennaio ad Harare (Zimbabwe), i capi di Stato dei Paesi aderenti alla Southern African Development Community (SADC), hanno affermato il loro "incrollabile impegno a continuare a sostenere la Repubblica Democratica del Congo nella sua azione per salvaguardare la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale". Si teme quindi che il conflitto degeneri in uno scontro che vada oltre la regione dei Grandi Laghi come affermato dal Presidente del Burundi in un video postato sul suo canale YouTube.: “Se non c'è pace nel Congo orientale, non c'è pace nella regione. Il conflitto non riguarda solo il Burundi, la Tanzania, l'Uganda, il Kenya, ma l'intera regione”. (L.M.) (Agenzia Fides 3/2/2025)



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