Ofm cap Thailand
Chiang Mai (Agenzia Fides) - Nella parrocchia tailandese di Mae Teng, nella diocesi di Chiang Mai, nel nord della Thailandia, hanno trovato rifugio 350 birmani cattolici appartenenti alle tribù Kayaw, Kayah e Kayan. Nei giorni scorsi la morte di una bambina della tribù Kayaw, i cui genitori non sapevano a chi rivolgersi per il funerale, ha attirato l’attenzione dei frati francescani Cappuccini operanti in loco: fra Denchai, Fra Alshem Anuchit Sombunpoolpeume, fra André Thaweedet Sawanphaophan hanno dato accoglienza alla famiglia celebrando il rito del funerale, donando conforto e consolazione e accompagnandola nel lutto. Da quel momento i religiosi Cappuccini sono rimasti legati a ai profughi hanno iniziato a visitare i loro villaggi e insediamenti, per conoscerne meglio i bisogni e per offrire sostegno materiale e spirituale.
Gli uomini di quelle tribù - riferiscono i frati - sono impegnati nell’addestramento di elefanti e le donne nella vendita di prodotti artigianali ai visitatori. Tuttavia, la loro condizione economica resta precaria: sono, soprattutto, clandestini, cioè primi di un permesso ufficiale di soggiorno e di lavoro, sono senza diritti come migliaia di altri profughi birmani, fuggiti dal conflitto, che non vengono riconosciuti dal governo thailandese.
I francescani sono impegnati a fornire cibo, medicinali e altri beni essenziali ma garantiscono anche una presenza e un'assistenza che non è secondaria: quella spirituale, con le celebrazioni liturgiche, i Sacramenti e una vicinanza umana, fatta di autentica fraternità, elementi che contano tanto quanto il cibo materiale, a volte perfino di più, perché donano pace e speranza ai cuori afflitti.
Ora i frati intendono organizzare un percorso di istruzione di 45 bambini e ragazzi, che non possono permettersi le spese scolastiche e, nel contempo, cercano risorse per acquistare farmaci e coprire le cure mediche, che quelle famiglie, con il poco che riescono a guadagnare, non possono sostenere. Per venire incontro alle loro esigenze si è attivato anche il Centro Missionario dei Cappuccini a Milano, con il Direttore fra Giovanni Cropelli, che intende cogliere il momento favorevole del tempo della Quaresima per sensibilizzare i fedeli alla carità e sopperire a queste necessità. "Questi profughi - osserva - sono tra i cosiddetti ‘popoli fantasma’, che lo Stato non riconosce in alcun modo. Senza identità civile, non hanno accesso a cure mediche, all’istruzione, ad alcun servizio pubblico. Sono in stato di estrema necessità" . Tra costoro, prosegue " c’è una minoranza ancora più svantaggiata, la comunità dei profughi cattolici che, fuggendo dalla guerra civile, hanno lasciato alle spalle casa, parenti, ricordi, radici".
La migrazione forzata è la conseguenza della profonda crisi politica, sociale, economica e umanitaria in seguito al colpo di Stato militare del febbraio 2021, acuitasi con la guerra civile, che ha creato oltre 3,5 milioni di sfollati interni e migliaia attraversare il confine con la vicina Thailandia.
Il governo thailandese ha sempre cercato di arginare il fenomeno e messo in atto politiche di respingimento, creando campi di detenzione per i migranti o campi-profughi sorvegliati dalla polizia, non permettendo ai rifugiati di inserirsi nella società. Nel 2024 la politica di respingimento si è concretizzata con l'arresto di quasi 200.000 cittadini del Myanmar. Mentre nella nazione prosegue la guerra, con la legge di reclutamento obbligatorio nell'esercito emanata dalla giunta birmana, molti giovani continuano a cercare di lasciare il paese, scegliendo soprattutto la Thailandia. Alcuni si iscrivono a scuole, università e corsi di studio, chiedendo il visto di permanenza come studenti; per altri l'unica via è la clandestinità, con la speranza di cercare un lavoro e regolarizzare la loro posizione..(PA) (Agenzia Fides 3/3/2025)