ASIA/MYANMAR - Terremoto nel nord del Paese, mancano i soccorsi

venerdì, 28 marzo 2025 disastri naturali  

Archdiocese of Mandalay

La chiesa di san Michele a Mandalay

Mandalay (Agenzia Fides) - "Il dramma è che i soccorsi scarseggiano o sono del tutto assenti. Vediamo tanta solidarietà tra la gente, ma registriamo l'assenza completa dello stato. L'area di Sagaing, epicentro del terremoto, è una di quelle dove sono più forti gli scontri per la guerra civile in corso. Nell'instabilità generale non ci sono soccorsi organizzati per le vittime", dice all'Agenzia Fides una fonte dell'Agenzia Fides nella comunità cattolica di Mandalay, vicina a Sagaing, dove il terremoto verificatosi oggi, 28 marzo, ha fatto più danni. "Nelle zone che non sono sotto il controllo dell'esercito, le cosiddette 'zone liberate', non vi sono istituzioni civili funzionanti, dunque tutto è affidato alla buona volontà della gente o all'organizzazione delle comunità e degli eserciti delle minoranze etniche. Nelle zone controllate dalla giunta, alcuni corpi di vigili del fuoco sono impegnati nella capitale Naypyidaw e a Mandalay, dove sono crollati diversi edifici a più piani, ma tanti altri territori sono del tutto abbandonati a loro stessi. Lo stato si disinteressa del tutto dei cittadini, della loro condizione e del loro benessere", rileva la fonte di Fides che chiede l'anonimato per motivi di sicurezza.
Due forti scosse di terremoto di magnitudo 7,7 e 6,4 sulla scala Richter hanno scosso il Myanmar nel pomeriggio del 28 marzo, alle 12, 50 ora locale, con epicentro nell'area di Mandalay. Decine di persone sono rimaste ferite gravemente e scene di panico si vedevano nelle strade di Mandalay, con la gente che correva verso le aree aperte per salvarsi la vita. Le scosse sono state avvertite anche nelle vicine Thailandia, Laos, Vietnam e nella regione cinese confinante dello Yunnan.
Non ci sono dati ufficiali su vittime e danni. La giunta militare al potere ha intanto decretato lo stato di emergenza in sei regioni e ha lanciato una richiesta di aiuti umanitari alla comunità internazionale. La giunta ha disposto la chiusura degli aeroporti della capitale Naypyidaw e di Yangon.
Il ponte di epoca coloniale costruito 91 anni fa dall'impero britannico sul fiume Irrawaddy, il "Vecchio ponte di Sagaing" è collassato. Diverse chiese cattoliche a Mandalay hanno subito danni: quella maggiormente colpita è la chiesa di san Michele, mentre 20 persone sono morte nel crollo di una moschea a Mandalay.
Danneggiata anche la cattedrale di San Giuseppe nella città di Taunggyi, nello stato Shan. Molte chiese, a Mandalay, Naypyidaw , Yangon, Taunggyi, hanno interrotto le celebrazioni liturgiche e mobilitando i fedeli attivando gesti di solidarietà per chi si è ritrovato senza casa.
I terremoti sono relativamente frequenti in Myanmar, e in passato hanno interessato la faglia di Sagaing, che attraversa da nord a sud il centro del paese. Nel 2016 un terremoto di magnitudo 6,8 nell'antica capitale Bagan fece crollare i muri dei templi buddisti. Secondo gli esperti, il ritmo frenetico dello sviluppo delle città del Myanmar, unito alle infrastrutture fatiscenti e alla scarsa pianificazione urbana, ha reso le aree più popolose del Paese vulnerabili ai terremoti. La nazione, anche a causa dei quattro anni di guerra civile, ha un sistema sanitario molto carente, soprattutto nelle aree rurali.
(PA) (Agenzia fides 28/3/2025)


Condividi: