VATICANO/ANGELUS - Il Papa ricoverato al Gemelli chiede preghiere e porta nel cuore il dolore del mondo

domenica, 23 febbraio 2025

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma con la diagnosi di polmonite bilaterale. Il bollettino medico diffuso la sera di ieri, sabato 22 febbraio, ha parlato di “prognosi riservata” e ha riferito della crisi respiratoria attraversata del Pontefice nella precedente mattinata. Da tutto il mondo salgono al cielo preghiere per la salute del Successore di Pietro. E lui, nelle parole del suo magistero ordinario che continua a far diffondere dal suo letto d’ospedale, invita a pregare e a implorare la misericordia divina per tutte le moltitudini tormentate da guerre e violenze in ogni parte del mondo.

Nel testo preparato per l’Angelus e diffuso a mezzogiorno dalla Sala Stampa della Santa Sede per volere dello stesso Pontefice, il Vescovo di Roma, riferendosi al conflitto in Ucraina, definisce la data di domani - in cui cadono i tre anni esatti dall’inizio di quella guerra - "una ricorrenza dolorosa e vergognosa per l’intera umanità!". E mentre rinnova la sua "vicinanza al martoriato popolo ucraino", il Papa invita a "pregare a ricordare le vittime di tutti i conflitti armati e a pregare per il dono della pace in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan".

Il Pontefice, nel testo diffuso, fa anche riferimento alle sue condizioni di salute: "Proseguo fiducioso il ricovero portando avanti le cure necessarie, anche il riposo fa parte della terapia! Ringrazio di cuore i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per l’attenzione che mi stanno dimostrando e per la dedizione con cui svolgono il loro servizio tra le persone malate". Papa Francesco ringrazia anche chi, in questi giorni, gli ha scritto un messaggio: "Mi hanno particolarmente colpito le lettere e i disegni dei bambini. Grazie per questa vicinanza e per le preghiere di conforto che ho ricevuto da tutto il mondo! Affido tutti all’intercessione di Maria e vi chiedo di pregare per me".

Nel testo dell’Angelus, Papa Francesco si rivolge anche ai diaconi permanenti raccoltisi in questi giorni a Roma per celebrare insieme il Giubileo varcando anche la Porta Santa della basilica vaticana. “Voi” ha scritto Papa Francesco nel testo preparato per l’Angelus "vi dedicate all’annuncio della Parola e al servizio della carità; svolgete il vostro ministero nella Chiesa con parole e opere, portando l’amore e la misericordia di Dio a tutti. Vi esorto a continuare con gioia il vostro apostolato e – come ci suggerisce il Vangelo di oggi – ad essere segno di un amore che abbraccia tutti, che trasforma il male in bene e genera un mondo fraterno. Non abbiate paura di rischiare l’amore!”.

Questa mattina, i diaconi convenuti a Roma da tutto il mondo per il loro pellegrinaggio giubilare hanno partecipato nella basilica di San Pietro alla Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per le Questioni Fondamentali dell'Evangelizzazione nel Mondo). Durante celebrazione liturgica sono stati ordinati 23 nuovi diaconi permanenti provenienti da diversi Paesi, e l’Arcivescovo Fisichella ha anche letto il testo dell’omelia preparata per l’occasione da Papa Francesco. Una omelia in cui il Vescovo di Roma, prendendo spunto dalle letture della liturgia del giorno, ha intessuto le sue riflessioni prendendo le mosse dalla esperienza della “gratuità” , “termine - ha detto il Pontefice - certamente caro a voi Diaconi, qui raccolti per la celebrazione del Giubileo". Il Vescovo di Roma ha chiamato i diaconi a soffermarsi "su questa dimensione fondamentale della vita cristiana e del vostro ministero", mostrando come solo la gratuità rappresenta la sorgente del perdono, del servizio disinteressato e della comunione che connotano ogni autentica vocazione diaconale. (F.B.) (Agenzia Fides 23/2/2025)


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