ASIA/INDIA - Dimissioni del Primo Ministro e stallo politico in Manipur; l'Arcivescovo Neli invoca "una chiara direzione verso la pace"

venerdì, 14 febbraio 2025 guerra civile   conflitti armati   dialogo   riconciliazione  

Archdiocese of Imphal

Imphal (Agenzia Fides) - "Con le dimissioni del Primo Ministro, siamo in una situazione di stallo politico e bisognerà attendere per capirne gli esiti. La situazione in cui si trova oggi il Manipur è piuttosto complessa e non è facile trovare una soluzione. Bisogna continuare con gli sforzi di attivare un percorso di dialogo, coinvolgendo tutti gli attori possibili, a livello locale, a livello del governo centrale,  a livello di rappresentanza della società civile e delle comunità in conflitto": è quanto osserva in un colloquio con l'Agenzia Fides mons. Linus Neli, Arcivescovo di Imphal, capitale dello stato indiano di Manipur, descrivendo la situazione nello stato dell'India Nodorientale che si ritrova  spaccato, in una condizione di polarizzazione tra le due comunità  Meitei e  Kuki-zo che a maggio del 2023 hanno iniziato un  conflitto interetnico.
Mentre sul terreno la  temporanea soluzione è stata quella di dividere i contendenti in aree isolate e rigidamente separate tra loro, "si stava cercando di attivare il dialogo con un tavolo di negoziato e dei mediatori", spiega l' Arcivescovo.  Ora il terremoto politico crea una situazione di incertezza e sospensione: "Il Bharatiya Janata Party (BJP)  che governa il Manipur dovrà trovare un altro leader che potrà essere nominato Primo ministro. Intanto l'amministrazione è temporaneamente sotto il governo centrale di Delhi. Ora bisogna attendere e il panorama si complica ulteriormente", nota mons. Neli. Se il BJP non riuscirà, a causa della conflittualità interna, a esprimere un nuovo leader, allora si potrebbe andare incontro allo scioglimento del parlamento statale e a nuove elezioni.
Biren Singh, esponente del BJP e primo ministro in Manipur  per due mandati, si è dimesso a causa del crescente dissenso all'interno del suo stesso partito, un dissenso legato soprattutto alla gestione del conflitto etnico tra le comunità Meitei e Kuki. La crisi politica nel Manipur si sviluppa sullo sfondo della prolungata violenza etnica in seguito alla quale migliaia di persone sono ancora  sfollate, in precarie condizioni. Dopo mesi di scontri, nonostante il massiccio spiegamento delle forze di sicurezza inviate dal governo centrale, episodi di violenza sporadica sono continuati, dato il coinvolgimento di gruppi armati militanti, in entrambe le fazioni.
La comunità cattolica locale, che ha fedeli in entrambe le comunità Meitei e Kuki, invoca "una chiara direzione verso la pace", dice il  Arcivescovo  Neli, che è personalmente coinvolto, con altri capi religiosi, in organizzazioni e forum che danno la disponibilità a essere presenti in ogni iniziativa di dialogo e di mediazione. "Siamo nell'Anno santo del Giubileo e il tema è la speranza: la nostra speranza - conclude -  è che in quest'anno possa compiersi  un passo concreto di riconciliazione. L'importante è avere una volontà condivisa. Preghiamo e speriamo che il Signore ci accompagni in questo cammino di riavvicinamento e pacificazione".
(PA) (Agenzia Fides 14/2/2025)


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