ASIA/FILIPPINE - Mentre aumenta la violenza nella regione musulmana, iniziative di dialogo per pacificare la società

giovedì, 6 marzo 2025 dialogo   violenza  

Foto di Zeke Tucker su Unsplash

Zamboanga city (Agenzia Fides) - L'aumento degli episodi di violenza nella regione autonoma musulmana di Bangsamoro (Bangsamoro Autonomous Region in Muslim Mindanao, BARMM), nel Sud delle Filippine, è un fattore che preoccupa la società, l'opinione pubblica e i capi religiosi sull'isola di Mindanao. Secondo l'istituto di ricerca "Council for Climate and Conflict Action Asia" (CCAA), nel 2024 gli episodi di violenza nella regione sono stati 2.570 (il numero più alto negli ultimi sette anni) il 24% in più rispetto all'anno precedente, e indicano una certa  instabilità e malcontento  vista delle elezioni.
Se il fine ultimo del lungo processo di negoziazione tra il governo di Manila e i gruppi guerriglieri locali è una pace stabile e duratura, la tendenza desta un certo allarme, mentre è stato confermato il rinvio delle elezioni nella regione Bangsamoro, che non  si terranno a maggio 2025 (come in tutte le altre regioni della nazione, dove si tiene il voto  di medio termine, che include le elezioni dei parlamenti regionali e municipali)  bensì nell'ottobre 2025. Il rinvio è stato deciso e approvato dal presidente Ferdinand Marcos Jr anche dopo la recente esclusione - stabilita dalla Corte Suprema -  dell'arcipelago delle Sulu dalla Regione autonoma , il che implica la redistribuzione dei seggi e dei candidati nelle province che compongono la BARMM (attualmente le province di Lanao del Sur, Maguindanao, Basilan,  Tawi-Tawi, nonché dalle città di Marawi, Lamitan, Cotabato e 63 villaggi di North Cotabato).
"La violenza nella regione è in costante aumento dal 2021 e non mostra segni di rallentamento", afferma il CCAA, osservando  che "la violenza continuerà se non si affronta il fenomeno delle armi illecite e non si rafforza la governance". Inoltre, aggiunge l'istituto, con l'approssimarsi del voto "il rischio di un'ondata ancora maggiore di violenza è alto", dato che sono in corso almeno 28 faide tra clan, principale fonte di conflitto nella regione di Bangsamoro. Il gruppo esorta la Commissione elettorale (Comelec) ad adottare misure adeguate  per contrastare attivamente la violenza in "punti caldi" come Cotabato City, Datu Odin Sinsuat, Mamasapano, Marawi City e Malabang, procedendo al disarmo dei gruppi ancora armati .
In tale cornice i capi religiosi di Mindanao, riuniti nella Conferenza dei leader religiosi di Mindanao (MiRLeC), hanno ribadito il loro impegno per la pace e lo sviluppo sostenibile. In questo sforzo, tra le organizzazioni che promuovono la pace iniziando dal dialogo interreligioso, vi è il movimento per il dialogo islamo-cristiano "Silsilah" che, in occasione del Ramadan (iniziato il 1° marzo), il mese sacro per l'Islam, ha diramato un messaggio che esprime apprezzamento per "il momento speciale di purificazione del cuore e carità" e ripropone a cristiani e musulmani la  "spiritualità della vita in dialogo".
"Quest'anno il periodo del Ramadan nelle Filippine coincide con la campagna politica, caratterizzata da numerosi e allarmanti atti di violenza, e con la realtà della violenza in tutto il mondo che ci spinge a riflettere, pregare e agire di più", recita il messaggio.
"In questa occasione - prosegue il testo inviato a Fides -  siamo invitati a riflettere: Perché la guerra? Perché non la pace? Siamo fratelli e sorelle, parte della stessa Fratellanza umana. Sappiamo anche che in tempi di violenza, ci sono anche atti d'amore silenziosi e potenti che vanno oltre i limiti delle religioni e delle culture. Possiamo affermarlo anche nella nostra esperienza e lo abbiamo documentato in occasione del 40° anniversario di Silsilah nel 2024".
Il movimento celebra anche il 25° anniversario della "Catena dell'Amronia", iniziativa di preghiera interreligiosa avviata nel 2000 quando il governo di Manila  lanciò la "guerra totale" a Mindanao. Mentre oggi emergono "elementi allarmanti"; conclude Silsilah, bisogna "ricordare che Dio è Amore e ama tutti".
(PA) (Agenzia Fides 6/3/2025) 


Condividi: